Aprire una società in Cina per stranieri: tutto ciò che occorre sapere

11.09.2025
Aprire una società in Cina per stranieri: tutto ciò che occorre sapere
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Costituire una società in Cina è oggi un obiettivo condiviso sia dai grandi gruppi multinazionali sia dalle startup tecnologiche emergenti. L’interesse verso questa giurisdizione rimane elevato, sostenuto dalla continua trasformazione dell’economia cinese, dal potenziamento delle misure a favore degli investitori e dal ruolo stabile della Cina come seconda economia mondiale.

Nonostante la presenza di alcune barriere — tra cui obblighi di licenza, limitazioni legate alla forma giuridica e peculiarità normative — il paese continua ad attirare capitali stranieri, in particolare nei settori strategici e ad alto valore tecnologico.

In questo articolo verrà illustrato nel dettaglio come si svolge la procedura di registrazione di un’impresa in Cina, quali forme societarie sono accessibili agli investitori stranieri, quali imposte si applicano e in quali casi è richiesta una licenza specifica.

La guida fornirà istruzioni operative passo dopo passo, spiegazioni giuridiche delle norme pertinenti e un’analisi dei principali rischi da considerare. Inoltre, verrà esaminata l’intera procedura di costituzione di una persona giuridica in Cina, compresa l’apertura del conto bancario aziendale e la collaborazione con le istituzioni finanziarie locali.

Costituire una società in Cina: perché gli investitori scelgono questa giurisdizione

Negli ultimi anni, la decisione di costituire una società in Cina è sempre più legata a motivazioni strategiche di lungo periodo. Il Paese non è soltanto uno dei principali esportatori mondiali, ma anche un mercato interno in rapida espansione, dove si formano costantemente nuovi segmenti di consumo e opportunità industriali. La posizione geo-economica della Cina, la partecipazione a programmi infrastrutturali su larga scala — come l’iniziativa Belt and Road — e l’accesso diretto a tecnologie e capacità produttive fanno del territorio cinese una piattaforma altamente attrattiva per gli investimenti internazionali.

I settori che destano maggiore interesse tra gli investitori stranieri comprendono l’energia rinnovabile, le biotecnologie, il fintech, la produzione intelligente e la logistica digitale. In queste aree il governo offre incentivi fiscali, agevolazioni finanziarie e un quadro regolatorio relativamente stabile, volto a sostenere l’innovazione e l’espansione industriale.

Costituire un’impresa in Cina è vantaggioso anche in prospettiva a lungo termine: le aziende locali possono beneficiare di misure di supporto nazionale, sovvenzioni regionali e programmi di promozione all’export gestiti dalle autorità provinciali. Tuttavia, prima di intraprendere la procedura, è indispensabile valutare le restrizioni normative e operative previste per i soggetti stranieri.

La legislazione cinese ammette diverse forme giuridiche di presenza commerciale — dalla creazione di filiali e joint venture con partner locali fino alla costituzione di entità indipendenti con capitale interamente straniero. Il successo dell’iniziativa, però, dipende non solo dalla conformità legale, ma anche dalla comprensione delle dinamiche culturali e delle prassi negoziali locali: padronanza della lingua, conoscenza delle gerarchie decisionali e rispetto dei protocolli relazionali.

Le modalità di registrazione variano in base alla provincia o alla zona amministrativa. Città come Shanghai e Shenzhen offrono regimi agevolati per imprese high-tech, mentre Pechino e Xi’an concentrano gli sforzi sulla ricerca scientifica e sull'industria della difesa. Gli investitori devono inoltre considerare le regole di controllo valutario, le procedure per i pagamenti transfrontalieri e gli obblighi di rendicontazione finanziaria.

Fare impresa in Cina significa operare in un contesto rigoroso ma stabile. A differenza delle giurisdizioni offshore, il sistema cinese impone elevati standard di trasparenza e tracciabilità, compensati da un ambiente economico prevedibile e da politiche di lungo respiro. È proprio questa combinazione di controllo e stabilità che spinge molti imprenditori a scegliere di aprire una società in Cina nonostante la forte concorrenza.

In concreto, un’impresa può essere avviata ex novo oppure acquisita tramite l’acquisto di una struttura già registrata, anche se questa seconda opzione richiede un’approfondita due diligence legale. Un’alternativa interessante è la partecipazione a progetti pubblico-privati, particolarmente diffusi nei settori strategici.

Chi intende fondare una società in Cina dovrebbe pianificare in anticipo ogni fase operativa: dalla scelta della forma giuridica alla valutazione delle barriere doganali e fiscali, fino all’adeguamento continuo alle modifiche del quadro normativo.

Normativa e regolamenti per costituire una società in Cina

Il quadro legislativo che disciplina la costituzione di una società in Cina combina norme nazionali, regolamenti amministrativi e direttive locali emanate a livello provinciale e comunale. Il riferimento principale è il Company Law della Repubblica Popolare Cinese, che definisce le tipologie di entità ammissibili, i requisiti minimi di capitale sociale e gli obblighi dei fondatori.

Oltre a questo, rilevano anche il Foreign Investment Law e le istruzioni amministrative relative all’iscrizione delle imprese. La supervisione delle attività commerciali è affidata a diverse autorità statali, ognuna competente per specifici ambiti: tra queste figurano la State Administration for Market Regulation (SAMR), le autorità fiscali, i comitati provinciali per lo sviluppo e le riforme e la People’s Bank of China per il controllo valutario. Le società soggette a licenze particolari interagiscono ulteriormente con i regolatori di settore.

La scelta della provincia o città di insediamento ha un ruolo determinante: le procedure amministrative, i tempi di approvazione e i criteri di verifica dei documenti aziendali variano significativamente tra le regioni. In alcune circostanze, agli investitori stranieri non è sufficiente costituire l’entità giuridica, ma è richiesto anche il nulla osta da parte delle autorità locali.

Il processo di registrazione può avvenire in forma digitale oppure tramite presentazione cartacea dei documenti. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, i soggetti non residenti ricorrono a intermediari professionali o rappresentanti legali locali, soprattutto quando è necessario legalizzare certificati stranieri tramite notarizzazione.

Durante la fase di costituzione è fondamentale tenere conto dei rischi legali derivanti da possibili modifiche normative. Negli ultimi anni, le autorità cinesi hanno rafforzato i requisiti di conformità aziendale, controllo dei flussi valutari e protezione dei dati personali. Le imprese devono mantenere registri interni accurati, dichiarare la struttura proprietaria e aggiornare il registro dei beneficiari effettivi.

Infine, gli imprenditori stranieri devono considerare che la prassi amministrativa può differire dalle disposizioni formali, soprattutto riguardo ai tempi di registrazione, ai controlli locali e all’interpretazione delle norme da parte degli uffici distrettuali. Tentativi di registrazione senza supporto locale qualificato spesso comportano rifiuti o richieste di integrazione documentale. Disporre di statuti, traduzioni ufficiali e apostille correttamente preparate è dunque essenziale per il successo della registrazione.

In sintesi, costituire un’impresa in Cina senza ritardi e senza problemi legali è possibile solo rispettando scrupolosamente le normative generali e regionali, combinando conoscenza giuridica e supporto operativo locale.

Tipologie legali per costituire un’impresa in Cina

Gli investitori stranieri che intendono costituire una società in Cina possono scegliere tra diverse strutture societarie, adattabili agli obiettivi del progetto, alle fonti di finanziamento, al grado di coinvolgimento nella gestione e ai vincoli settoriali vigenti. La normativa cinese consente sia la creazione di imprese interamente estere sia di joint venture con partner locali.

Una delle configurazioni più diffuse è la WFOE (Wholly Foreign-Owned Enterprise), ovvero un’impresa commerciale di proprietà esclusiva di investitori stranieri. Questa struttura è particolarmente popolare nei settori IT, logistica, consulenza professionale, produzione industriale e commercio online. La WFOE garantisce pieno controllo al fondatore estero e consente la distribuzione dei profitti senza necessità di accordi con azionisti locali.

Un’alternativa è rappresentata dalla Joint Venture (JV). Optare per una JV in Cina è spesso necessario nei settori strategici in cui la legge richiede la partecipazione di un partner cinese. In questo modello, rischi e responsabilità vengono condivisi, sebbene l’investitore straniero possa incontrare limitazioni nei poteri decisionali.

Per progetti di ampio respiro o in vista di un’eventuale quotazione in borsa, è possibile costituire una società per azioni in Cina. Questa forma comporta requisiti più severi riguardo al capitale minimo, alla struttura di governance interna e alla quantità di informazioni da rendere pubbliche, rispetto alla costituzione di una società a responsabilità limitata.

Le filiali sono accessibili alle multinazionali che desiderano stabilire un ufficio della loro azienda estera in Cina. Tuttavia, una filiale non costituisce un’entità giuridica autonoma e agisce come rappresentanza permanente, limitando la possibilità di svolgere attività commerciali, soprattutto nella vendita e nell’erogazione di servizi a pagamento.

Il representative office rappresenta l’opzione meno costosa per stabilire una presenza in Cina. Questo tipo di struttura non può esercitare attività economiche, ma è autorizzato a svolgere funzioni di marketing, analisi di mercato e interazione con potenziali partner. Anche in questo caso permangono obblighi fiscali e di reporting.

Gli investitori non residenti possono anche accedere a programmi speciali per attrarre capitali stranieri, caratterizzati da regole specifiche come il controllo valutario e approfondite verifiche sull’origine dei fondi.

Tabella comparativa delle forme societarie:

Tipo di struttura

Ambito di attività

Capitale richiesto

Quota di controllo dell’investitore estero

WFOE (Wholly Foreign-Owned Enterprise)

Attività commerciali complete

Formalmente 0 ¥ (consigliato almeno 30.000 ¥ ≈ 3.850 €)

100%

Joint Venture (JV)

Attività limitate in settori regolamentati

A partire da 100.000 ¥ (≈ 13.000 €)

Parziale

Rappresentanza (Representative Office)

Funzioni non commerciali: marketing, analisi, relazioni

Nessun capitale

Dipende dalla casa madre

Filiale (Branch)

Attività limitate

Nessun capitale

Dipende dalla casa madre

Società per azioni (JSC / Joint Stock Company)

Qualsiasi attività

Da 5 milioni ¥ (≈ 650.000 €)

Possibile

La scelta di costituire una società a responsabilità limitata in Cina (equivalente al WFOE) resta ad oggi lo strumento più versatile per gli investitori stranieri. Questa configurazione societaria garantisce responsabilità separata, accesso a un conto bancario locale, possibilità di operare formalmente a nome della società e la facoltà di ottenere eventuali licenze necessarie.

In alcune circostanze è possibile instaurare rapporti contrattuali con enti pubblici. Attraverso il meccanismo di partenariato pubblico-privato (PPP) è consentita la creazione di un’impresa cinese basata su un accordo di concessione. Sebbene questa soluzione sia più complessa dal punto di vista organizzativo, offre ulteriori garanzie e la possibilità di partecipare a gare per progetti rilevanti. I dettagli operativi e legali variano in base al settore di attività, alla localizzazione geografica e al livello di coinvolgimento delle autorità amministrative.

Gli investitori che intendono costituire una società in Cina per conto di un beneficiario estero devono considerare che in settori specifici si applica il cosiddetto Negative List, un elenco che definisce divieti o condizioni particolari per i non residenti. Tra le aree soggette a restrizioni figurano, ad esempio, l’industria della difesa, i media e l’istruzione.

Per gli imprenditori stranieri è consigliabile valutare in anticipo quale struttura legale sia la più idonea, tenendo conto del tipo di attività, del regime fiscale applicabile e del paese di costituzione. Una scelta non corretta dell’inquadramento societario può comportare costi aggiuntivi e limitare le operazioni quotidiane della società.

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Procedura di costituzione di un’impresa in Cina: guida operativa passo dopo passo

Per fondare correttamente una società in Cina è necessario seguire una serie di passaggi stabiliti dalla normativa vigente e dalle procedure degli enti locali competenti. Sebbene la sequenza generale sia standardizzata, nella pratica tempi e requisiti possono variare a seconda della giurisdizione, del tipo di struttura scelta e della partecipazione di investitori stranieri.

Fase 1. Scelta della forma giuridica

In questa fase iniziale occorre definire il modello organizzativo più adatto agli obiettivi aziendali: WFOE, joint venture con partner locali, rappresentanza o filiale autonoma. La decisione dipende dal settore di attività, dall’ammontare previsto del capitale sociale e dal livello di controllo gestionale. Per gli investitori stranieri, la soluzione più sicura rimane la WFOE, poiché garantisce piena autonomia legale nello svolgimento delle attività.

Fase 2. Selezione e prenotazione del nome aziendale

Per chi desidera aprire una società in Cina, la scelta del nome rappresenta uno dei primi passaggi fondamentali del processo di costituzione. Il nome della società deve rispettare i criteri stabiliti dallo State Administration for Market Regulation (SAMR).

La denominazione include solitamente la regione, la ragione sociale, il settore di attività e la forma di proprietà. La registrazione avviene attraverso il portale online della SAMR, che assegna un codice identificativo univoco e riserva il nome per un periodo massimo di sei mesi.

Fase 3. Preparazione del fascicolo e legalizzazione dei documenti

Per costituire una società con capitale straniero si allestisce un dossier completo, comprendente passaporti dei fondatori, atto costitutivo, verbale di costituzione, ripartizione delle quote, contratto di locazione dell’ufficio, traduzioni certificate e apostille sui documenti esteri. L’intero pacchetto deve essere presentato in lingua cinese e accompagnato da notarizzazione e legalizzazione consolare secondo le norme previste.

Fase 4. Presentazione della domanda di registrazione

Per chi desidera aprire una società in Cina, questa fase rappresenta un passaggio cruciale. Il dossier completo deve essere trasmesso alla sede locale della State Administration for Market Regulation (SAMR), che coordina l’intero processo di registrazione. Parallelamente, è necessario procedere con l’iscrizione presso le autorità fiscali e con la registrazione alla State Administration of Foreign Exchange (SAFE), responsabile del monitoraggio dei movimenti valutari.

Un controllo scrupoloso dei documenti è essenziale per evitare ritardi o richieste di integrazione. Una volta approvata la domanda, viene attribuito il Unified Social Credit Code (USCC), codice identificativo unico richiesto per aprire un conto bancario aziendale e avviare le operazioni finanziarie della società.

Fase 5. Emissione del certificato

Con la conclusione delle verifiche, l’ente preposto rilascia il certificato ufficiale di registrazione, documento che conferma la costituzione dell’impresa e autorizza lo svolgimento delle attività commerciali sul territorio cinese. In questa fase si completa a tutti gli effetti la procedura per registrare un’impresa in Cina, condizione necessaria per iniziare legalmente l’attività e partecipare al mercato locale.

Il tempo medio per portare a termine l’intero iter varia solitamente tra tre e otto settimane, a seconda della regione e del tipo di struttura societaria. Alcune zone offrono procedure accelerate nell’ambito di programmi di attrazione degli investimenti esteri. La corretta esecuzione di ogni passaggio dipende dalla precisione della documentazione e dalla conformità alle normative, aspetti ai quali le autorità prestano particolare attenzione, specialmente quando si tratta di imprese con capitale straniero.

Gli investitori esteri devono considerare che, una volta completata la registrazione, è necessario eseguire ulteriori adempimenti, tra cui la creazione dei timbri societari, l’iscrizione presso le autorità fiscali e l’integrazione nel sistema di sicurezza sociale obbligatoria. Queste operazioni vengono effettuate solo dopo l’iscrizione ufficiale della società nel registro statale.

Licenze per attività commerciali in Cina: fondamenti legali e procedura

Costituire una società in Cina rappresenta soltanto il primo passo. In alcuni casi, dopo la registrazione, è necessario ottenere un permesso specifico per svolgere determinate tipologie di attività. Il rilascio delle licenze è regolamentato in modo rigoroso sia a livello nazionale sia locale. I settori soggetti a controllo comprendono un’ampia gamma di operazioni, dai servizi commerciali alle tecnologie finanziarie fino all’istruzione e alla consulenza.

Prima di avviare un’impresa che richieda una licenza, è fondamentale verificare se l’attività prevista rientri nelle categorie sottoposte a vigilanza speciale. Se l’attività appartiene a tali settori, operare senza autorizzazione è vietato e comporta sanzioni amministrative, fino alla revoca della registrazione.

Settori soggetti a obbligo di licenza in Cina:

  • Telecomunicazioni e servizi IT.
  • Commercio elettronico transfrontaliero.
  • Fintech e cripto-asset (in specifici casi).
  • Servizi educativi e consulenziali.
  • Industria alimentare e agribusiness.
  • Sanità e biotecnologie.
  • Logistica e trasporti internazionali.
  • Media, editoria e attività di comunicazione.

Gli investitori stranieri devono considerare non solo le norme nazionali, ma anche quelle locali. In alcune province l’elenco dei settori regolamentati è più ampio e può includere, ad esempio, servizi di architettura e design. Chi desidera aprire una società in Cina per non residenti deve tenere presente che il diritto a svolgere attività commerciali viene concesso solo dopo la registrazione ufficiale della società. Di norma, il periodo di approvazione varia tra 15 e 45 giorni lavorativi, comprendendo l’analisi dei documenti, eventuali richieste di integrazione e ispezioni sul posto per stabilimenti produttivi o logistici.

Principali autorità competenti e relative responsabilità:

  • Ministero dell’Industria e dell’Informatizzazione (MIIT): tecnologie digitali, infrastrutture e telecomunicazioni.
  • State Administration for Market Regulation (SAMR): procedure generali di licenza e approvazioni registrative.
  • Ministero del Commercio (MOFCOM): attività economiche estere e investimenti transfrontalieri.
  • State Administration of Foreign Exchange (SAFE): operazioni valutarie e trasferimenti internazionali.
  • China Securities Regulatory Commission (CSRC): mercato azionario e servizi di intermediazione finanziaria.

La procedura di rilascio varia a seconda della forma giuridica dell’impresa. Per una WFOE, ad esempio, è necessario dimostrare la qualifica del personale, la presenza di un ufficio registrato, un contratto di locazione valido e fonti di finanziamento verificate. Requisiti più rigorosi si applicano quando il richiedente è una società straniera e l’attività appartiene a settori considerati ad alto rischio, soggetti a controlli più severi.

In un contesto di sanzioni internazionali e regolamenti sul controllo delle esportazioni, il rilascio delle licenze è diventato più delicato. Tuttavia, le autorità cinesi non limitano il rilascio a candidati esteri affidabili, salvo specifici Paesi a rischio politico. La corretta predisposizione dei documenti e l’osservanza rigorosa della procedura sono prerequisiti fondamentali per ottenere rapidamente l’autorizzazione.

Documentazione standard per ottenere la licenza in Cina:

  • Modulo di domanda compilato secondo il formato ufficiale.
  • Copia certificata del certificato di registrazione aziendale.
  • Atto costitutivo e informazioni sulla ripartizione del capitale.
  • Contratto di locazione di uffici o spazi produttivi.
  • Descrizione del modello di business e del piano finanziario.
  • Informazioni sul livello di preparazione professionale del personale (per settori specifici).

Errori nella documentazione, traduzioni incomplete o inesattezze possono comportare il rifiuto della domanda. Per questo motivo, chi intende costituire una società in Cina e ottenere licenze deve consultare anticipatamente esperti legali specializzati in diritto societario locale.

Sistema fiscale in Cina: aliquote vigenti e incentivi disponibili

Prima di avviare attività imprenditoriali in Cina, gli investitori devono acquisire familiarità con le regole fiscali in vigore. Il paese applica un regime fiscale articolato su più livelli, in cui l’entità degli obblighi e le modalità di calcolo variano in base alla forma giuridica dell’impresa, alla regione in cui opera, al settore di attività e alla categoria del contribuente.

Il tributo principale è l’Imposta sul Reddito delle Società (CIT – Corporate Income Tax), con aliquota base fissata al 25%. Per le piccole e medie imprese sono previste agevolazioni fiscali: aliquote ridotte al 20% o addirittura al 10%, qualora vengano soddisfatti criteri relativi al fatturato, al numero di dipendenti e al settore di attività. Le società operanti nei settori tecnologici o scientifici possono beneficiare di ulteriori sgravi fiscali.

Oltre alla CIT, in Cina si applicano altre imposte e contributi:

  • IVA (Value-Added Tax): aliquota standard 13%, ridotta al 9% per trasporti e costruzioni, e al 6% per servizi.
  • Imposta sui dividendi: 10% per pagamenti a non residenti, con possibilità di riduzione secondo trattati internazionali.
  • Tasse su terreni, immobili e contributi ambientali: rilevanti per le imprese che detengono proprietà immobiliari.

Il sistema fiscale cinese prevede obblighi di rendicontazione periodica. Tutte le società registrate devono tenere contabilità secondo i principi contabili nazionali (PRC GAAP) e presentare dichiarazioni finanziarie agli organi di controllo su base mensile e trimestrale. Il mancato rispetto delle scadenze comporta sanzioni amministrative, che possono includere multe pecuniarie e limitazioni temporanee dell’attività.

Attualmente, le aliquote fiscali vigenti in Cina sono le seguenti:

Tipo di imposta

Aliquota base

Agevolazioni

Imposta sul reddito delle società (CIT)

25%

Riduzioni dal 10 al 15% per aziende operanti in ricerca scientifica e settori tecnologici

IVA

13%, 9%, 6%

Applicabile a fatturati annuali inferiori a 500.000 CNY

Imposta sui dividendi

10%

Possibile riduzione se esiste un trattato contro la doppia imposizione (DTA)

Per le imprese istituite in settori considerati prioritari — come intelligenza artificiale, biotecnologie ed efficienza energetica — sono previste agevolazioni fiscali personalizzate, concesse in base alla valutazione del progetto e della localizzazione della registrazione. Tali incentivi sono generalmente amministrati a livello regionale e possono manifestarsi sotto forma di aliquote ridotte, esenzione temporanea fino a 3 anni o rimborso parziale delle imposte versate.

Quando un non residente registra una società in Cina, occorre inoltre considerare le norme sul controllo dei cambi. Tutte le transazioni internazionali devono essere dichiarate e passare attraverso la SAFE, in particolare se riguardano dividendi, royalties o trasferimenti intra-gruppo.

Le aziende che intendono costituire una società in Cina devono pianificare fin dall’inizio una strategia fiscale accurata. Errori nella scelta del modello impositivo o la mancata osservanza delle norme locali possono comportare significative perdite fiscali.

In aggiunta, aprire un’impresa in Cina e ottimizzare efficacemente il carico fiscale è possibile solo rispettando i requisiti di substance, ossia la presenza di un ufficio, personale e attività economica reale nel paese. L’assenza di un obiettivo commerciale concreto può essere considerata motivo per negare le agevolazioni previste dai trattati contro la doppia imposizione.

Procedura per aprire un conto bancario aziendale in Cina

L’apertura di un conto bancario per società in Cina rappresenta una fase imprescindibile per l’avvio delle attività commerciali. Senza un conto aziendale attivo non è possibile ricevere o effettuare pagamenti, adempiere agli obblighi fiscali o corrispondere stipendi al personale.

Il conto può essere attivato solo dopo il rilascio del certificato di registrazione e il completamento della registrazione fiscale. La gestione dei fondi può avvenire in yuan cinesi o in valuta estera, quest’ultima subordinata all’autorizzazione specifica della SAFE (State Administration of Foreign Exchange).

Principali istituti finanziari dove è possibile aprire un conto aziendale in Cina:

  • Bank of China.
  • ICBC (Industrial and Commercial Bank of China).
  • China Construction Bank.
  • HSBC China.
  • China Merchants Bank.
  • Shanghai Pudong Development Bank.

La maggior parte delle banche cinesi accetta strutture con capitale straniero. Tuttavia, la procedura richiede la presenza fisica di un rappresentante autorizzato e la presentazione di un pacchetto completo di documenti, con traduzioni notarili.

Documenti necessari per l’apertura di un conto aziendale in Cina:

  • Certificato di registrazione della società.
  • Statuto e delibera che conferisce poteri al direttore.
  • Copie delle pagine del passaporto e recapiti del rappresentante autorizzato.
  • Contratto di locazione dei locali aziendali.
  • Codice fiscale individuale (USCC).
  • Timbro aziendale ufficiale (sigillo circolare).
  • Documenti di autorizzazione, se l’attività richiede licenze

Fasi della procedura:

  1. Presentazione della richiesta.
  2. Procedura KYC (“Know Your Customer”).
  3. Verifica dei documenti.
  4. Visita del rappresentante in banca.

Normalmente, il conto aziendale viene attivato entro 5–10 giorni lavorativi.

È importante sottolineare che le società con partecipazione straniera sono soggette a procedure di compliance rafforzate. La banca può richiedere informazioni aggiuntive sui proprietari effettivi, origine dei fondi e controparti commerciali. Talvolta viene richiesta la prova dell’attività commerciale (contratti, fatture, lettere di intenti).

Chi desidera aprire un conto bancario in Cina o un conto multivaluta deve considerare che tutte le operazioni in dollari, euro o altre valute devono essere registrate presso la SAFE. I fondi ricevuti possono essere utilizzati solo per gli scopi dichiarati e devono essere contabilizzati nel sistema SAFE. Per operazioni internazionali è quindi consigliabile richiedere contemporaneamente anche la registrazione di un conto in valuta estera.

Tabella comparativa delle condizioni di base:

Banca

Servizio per non residenti

Conto multivaluta

Tempo di apertura

Bank of China

5–8 giorni lavorativi

ICBC

7–10 giorni lavorativi

HSBC China

Limitato

8–12 giorni lavorativi

China Merchants Bank

Su richiesta

6–9 giorni lavorativi

Per le entità giuridiche straniere, l’apertura di un conto aziendale in Cina rappresenta una procedura che richiede non solo la conoscenza della normativa vigente, ma anche una comprensione approfondita delle peculiarità del sistema bancario locale. In un contesto caratterizzato da controlli sanzionatori più rigidi e da una situazione internazionale instabile, gli istituti di credito cinesi hanno intensificato la verifica delle fonti di finanziamento e l’identificazione dei proprietari effettivi. Informazioni inaccurate o documentazione incompleta possono comportare il rifiuto dell’apertura del conto.

Nella scelta della banca, è fondamentale considerare non solo le commissioni e la rapidità nelle operazioni, ma anche la disponibilità di assistenza in lingua inglese, la flessibilità nelle procedure di due diligence e l’esperienza nel trattare con soggetti non residenti. In alcune circostanze, soprattutto nelle zone economiche speciali, può rendersi necessaria la collaborazione con un intermediario accreditato per completare tutte le formalità richieste.

Conclusione

Costituire un’impresa in Cina richiede precisione giuridica, pianificazione accurata e la disponibilità a considerare tutti gli aspetti normativi vigenti nel territorio prescelto. Nonostante la complessità delle procedure amministrative, l’economia cinese resta una delle più vaste e interessanti per gli investitori stranieri. Tuttavia, l’elevata concorrenza e le restrizioni locali rendono rischioso avviare un’entità legale senza adeguata preparazione, soprattutto in assenza di esperienza pratica nel rapporto con le istituzioni cinesi.

La registrazione di una società da parte di un non residente in Cina segue un percorso graduale: dalla scelta della forma giuridica fino all’ottenimento di tutti i permessi necessari e all’apertura del conto bancario aziendale. È indispensabile considerare molteplici fattori: differenze regionali, regole sul controllo valutario, limitazioni sulle attività consentite e peculiarità del regime fiscale. Senza un supporto legale qualificato, è facile incorrere in rifiuti, ritardi o necessità di rifare completamente le procedure.

Gli errori più comuni nella registrazione di un’azienda in Cina includono:

  • selezione inadeguata della forma societaria;
  • presentazione di documentazione incompleta;
  • mancata osservanza dei requisiti di licenza;
  • assenza di un indirizzo legale affidabile;
  • ignoranza delle regole sul controllo valutario;
  • approccio formale alle verifiche bancarie.

Questi errori possono comportare non solo perdite economiche, ma anche l’impossibilità di iniziare l’attività operativa. Affidarsi a professionisti specializzati non è un lusso, ma una necessità concreta.

Il supporto nella costituzione di un’impresa in Cina comprende l’intero iter: audit legale, scelta della struttura societaria più efficiente, preparazione della documentazione, interazioni con uffici di registrazione e istituti bancari, gestione dei permessi e della registrazione fiscale. Questo approccio permette di accelerare significativamente l’avvio operativo e di ridurre i rischi legati alle normative.

Chi considera la Cina come mercato per espandere le proprie attività dovrebbe procedere in modo strutturato e con il sostegno di professionisti. In questo modo, la registrazione della società diventa non un ostacolo amministrativo, ma un vero e proprio punto di accesso a uno dei cluster economici più redditizi e stabili del mondo.

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